Trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche in pazienti di 50 anni ed oltre con sindromi mielodisplastiche o leucemia mieloide acuta secondaria
È stato condotto uno studio con lo scopo di esaminare le caratteristiche dell’attività del trapianto nei pazienti affetti da sindromi mielodisplastiche e di età superiore ai 50 anni e di valutare i fattori in grado di predire l’esito in questo gruppo di pazienti.
Lo studio retrospettivo e multicentrico ha coinvolto 1333 pazienti, che erano stati sottoposti a un trapianto all’interno dell’European Group for Blood and Marrow Transplantation ( EBMT ) dal 1998.
L’età mediana del ricevente era di 56 anni: 884 pazienti ( 66% ) tra 50 e 60 anni e 449 ( 34% ) con più di 60 anni.
Sono stati effettuati 811 trapianti da fratelli HLA-compatibili ( 61% ) e 522 ( 39% ) da donatori non-imparentati.
Il 38% ( n=500) dei pazienti è stato sottoposto a condizionamento mieloablativo standard e il 62% ( n=833 ) a condizionamento a intensità ridotta.
Le stime a 4 anni per la sopravvivenza generale dell’intera coorte sono state del 31%.
Nell’analisi multivariata, utilizzo di condizionamento a intensità ridotta ( hazard ratio, HR=1.44; P
Di contro, la malattia in stadio avanzato al momento del trapianto ( HR=1.43; P=0.01 ), il donatore non-imparentato ( P=0.03 ) e il condizionamento a intensità ridotta ( HR=0.79; P=0.03 ) sono risultati variabili indipendenti correlate a mortalità senza recidiva.
Lo stadio avanzato della malattia al momento del trapianto ( HR=1.55; PIn conclusione, il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche rimane un’opzione terapeutica potenzialmente curativa per molti pazienti anziani con sindromi mielodisplastiche.
Nell’analisi effettuata, è emerso che i principali fattori che influenzano gli esiti sono lo stadio della malattia al momento del trapianto, ma non l’età del ricevente o l’intensità del regime di condizionamento. ( Xagena2010 )
Lim Z et al, J Clin Oncol 2010; 28:405-411
Onco2010 Emo2010
Indietro
Altri articoli
Venetoclax e la combinazione orale di Decitabina più Cedazuridina nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio o leucemia mielomonocitica cronica
La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...
Eltrombopag per le sindromi mielodisplastiche a basso rischio con trombocitopenia: risultati provvisori dello studio EQOL-MDS
Nelle sindromi mielodisplastiche ( MDS ), la trombocitopenia grave è associata a una prognosi sfavorevole. E' stata presenta la seconda...
Efficacia e sicurezza di Luspatercept rispetto a Epoetina alfa nelle sindromi mielodisplastiche a basso rischio, dipendenti da trasfusione, naive agli agenti stimolanti l'eritropoiesi: studio COMMANDS
Gli agenti stimolanti l'eritropoiesi ( ESA ) rappresentano il trattamento standard per l'anemia nella maggior parte dei pazienti con sindromi...
Le mutazioni U2AF1 ed EZH2 sono associate ad anemia emolitica non-immune nelle sindromi mielodisplastiche
L'emolisi è un fenomeno ben noto ma scarsamente caratterizzato in un sottogruppo di pazienti con sindromi mielodisplastiche ( MDS )....
La FDA ha approvato Tibsovo per il trattamento delle sindromi mielodisplastiche avanzate
L'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato Tibsovo ( Ivosidenib ) per il...
CYAD-01, una terapia con cellule CAR-T autologhe basate su NKG2D, nella leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria e nelle sindromi mielodisplastiche o nel mieloma multiplo: studio THINK
CYAD-01 è una terapia CAR-T basata sul recettore natural killer ( NK ) gruppo 2D ( NKG2D ), che lega...
Reblozyl a base di Luspatercept nel trattamento dell’anemia nelle sindromi mielodisplastiche e nella beta-talassemia
Reblozyl è un medicinale usato per il trattamento dell’anemia ( bassa conta dei globuli rossi ) in adulti affetti dalle...
Magrolimab in combinazione con Azacitidina nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio
Magrolimab è un anticorpo monoclonale che blocca il cluster di differenziazione 47 ( CD47 ), un segnale don’t-eat-me sovraespresso sulle...
Pevonedistat più Azacitidina versus Azacitidina da sola nelle sindromi mielodisplastiche ad alto rischio / leucemia mielomonocitica cronica o AML a bassa percentuale di blasti
PANTHER è uno studio globale, randomizzato di fase 3 di Pevonedistat + Azacitidina ( n=227 ) versus Azacitidina in monoterapia...
Eprenetapopt più Azacitidina dopo trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche per leucemia mieloide acuta TP53-mutante e sindromi mielodisplastiche
Gli esiti sono sfavorevoli nella leucemia mieloide acuta ( AML ) e nelle sindromi mielodisplastiche ( MDS ) con mutazione...